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Lawrence Lessig: Grazie mille. È bellissimo essere qui.
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Bello come quella volta che ho tenuto il discorso alla Pixar.
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Penso a questi due eventi come i momenti culminanti della mia carriera.
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Quindi, vi ringrazio molto per avermi invitato.
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Ho un paio di piccoli spunti che vorrei usare come introduzione ad una riflessione,
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sulla natura dell'accesso alla conoscenza scientifica nel contesto di Internet,
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e usare quella premessa come un punto di partenza verso una riflessione comune su cosa si dovrebbe fare.
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Così ecco la prima idea.
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Vorrei chiamarla l'"effetto-White"
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Denominandolo così dal Giudice Byron White, il giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti,
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nominato da John F. Kennedy - eccolo qui nel 1962
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- conosciuto in precedenza come "Scheggia" White della squadra di football della Yale University.
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Quando fu nominato alla Corte Suprema, era un noto liberale,
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un rinomato liberale, l'unico incaricato che John Kennedy aveva alla Corte Suprema.
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Tuttavia "Scheggia" White invecchiò, ed è probabilmente più famoso per una sentenza infamante,
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che emise a nome della Corte Suprema, la 'Bowers contro Hardwick',
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un giudizio in cui la Corte Suprema confermò la penalizzazione delle leggi sulla sodomia,
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con il brano: 'In questo contesto, sostenere che il diritto ad assumere
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un comportamento del genere' - la sodomia omosessuale - 'sia "profondamente radicato nella storia e nella tradizione di questa Nazione"
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o addirittura "implicito nel concetto di libertà regolamentata" è, nella migliore delle ipotesi, faceto.'
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Ora, questo è quello a cui voglio pensare come "effetto-White".
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Essere un liberale o un progressista è sempre relativo a un momento, e quel momento può cambiare,
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e in troppi non sono più liberali o progressisti.
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Bene, questo era l'"effetto-White". Ecco la seconda idea.
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L'Harvard Gazette è una sorta di pubblicazione promozionale della Harvard University,
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che parla di tutte le cose felici di Harvard.
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Sicché, ecco un articolo che ha riportato, su di una eccezionale macro-economista,
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Gita Gopinath, da poco venuta a Harvard, ha ricevuto la cattedra l'anno scorso
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ed è uno dei macroeconomisti più influenti negli Stati Uniti in questo momento.
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Questo articolo parla del suo lavoro e della sua ricerca, e proprio alla fine,
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troviamo questo passaggio sconcertante, dove si dice:
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'Praticamente, gli scaffali nel suo nuovo ufficio sono vuoti, poiché, ha detto Gopinath,
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"Tutto quello che mi serve è su internet ora"'
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Bene, questa è la seconda idea. Ecco la premessa.
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Dunque, la legge sul copyright è una normativa da parte dello Stato intesa a modificare
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un regolamento da parte del mercato. Si tratta di un diritto esclusivo, un diritto di monopolio,
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un diritto di proprietà concesso dallo Stato, che è necessario
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per ovviare a un'inevitabile fallimento del mercato.
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Ora, dicendo che è necessario per ovviare a un'inevitabile fallire del mercato,
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Mi sto autoetichettando come cultore pro-copyright,
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nel senso che credo che il copyright sia necessario. Anche nell'era digitale,
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in particolare nell'era digitale, il copyright è necessario per realizzare
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alcuni incentivi che altrimenti andrebbero perduti.
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Ma nell'era di Internet, quello che abbiamo visto come una lotta sul diritto d'autore,
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circa lo scopo del diritto d'autore, condotta in modo particolarmente assiduo nell'ambito
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della battaglia per i diritti degli artisti, in particolare, in campo musicale,
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dove un massiccia 'condivisione' - condivisione che è tecnicamente illegale - ha portato a una lotta
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combattuta dagli artisti e soprattutto da parte dei rappresentanti degli artisti.
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E noi del movimento Free Culture, abbiamo sfidato le persone
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che hanno sostenuto quella battaglia.
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E difendono il diritto d'autore nel contesto di quella battaglia.
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Ma se passiamo sopra al clamore di questo conflitto, la cosa importante da tenere a mente
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è che entrambe le parti in questa lotta riconoscono l'essenzialità del copyright
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per un determinato lavoro creativo,
-
e che occorre rispettare il diritto d'autore per quel lavoro creativo.
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Noi, del movimento Free Culture, dobbiamo rispettare la proprietà intellettuale per quel lavoro
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Dobbiamo riconoscere che c'è spazio per una politica ragionevole del copyright
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al fine di tutelare e incentivare quel lavoro.
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Ma, tuttavia - ecco la distinzione importante -
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Non solo gli artisti fanno affidamento sul copyright, il copyright è anche invocato dagli editori,
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e gli editori sono una razza a parte.
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Non dobbiamo essere così negativi come John Milton quando ha scritto: gli editori sono
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"Titolari di vecchi brevetti e monopolizzatori nel settore dei libri
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- uomini che non si affaticano in una professione onesta, ai quali la cultura è in debito (loro sono in debito verso la cultura?) "
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Non c'è bisogno di andare molto lontano per riconoscere perché gli editori sono diversi,
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che il problema economico per gli editori è diverso
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dai problemi economici presentati dall'atto creativo.
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Allora, per chi è il copyright? Per gli editori o per gli artisti?
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Beh, fin dalla nascita del concetto di diritto d'autore nella tradizione anglo-americana,
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lo Statute of Anne del 1710, esiste questo dibattito sul fatto se il copyright
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fosse da intendersi per gli editori o per gli artisti.
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Quando lo Statute of Anne è stato originariamente introdotto, ha attribuito un termine perpetuo del diritto d'autore,
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che gli editori hanno inteso come una tutela nei loro confronti.
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E' stato poi corretto per dare solo un periodo limitato di copyright.
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Gli editori rimasero perplessi su questo, perché non avrebbe avuto senso dare un periodo limitato
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nel caso in cui fosse l'editore a dover essere tutelato.
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Nel 1769, un caso giudiziario, nella causa Millar contro Taylor sembrò suggerire che
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nonostante i limiti dello Statuto of Anne, il copyright avesse una durata perpetua.
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Ma nel 1774, in un caso molto famoso su questo libro, "Le Stagioni", di James Thomson,
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la House of Lords decretò che i diritti d'autore protetti dallo Statute of Anne erano limitati,
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ritenendo per la prima volta che le opere dell'ingegno potessero diventare di pubblico dominio.
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E per la prima volta nella storia inglese, delle opere, compreso Shakespeare,
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diventarono di pubblico dominio. E in quel momento, si può dire che è nata la Free Culture.
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Questo ha inoltre chiarito che il copyright non era destinato all'editore.
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Pur avendone beneficiato gli editori, era un diritto creativo
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e un diritto dell'autore. Nonostante ne traessero profitto gli editori, il copyright era per gli autori.
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Quindi, faccio notare questi ovvi confini circa la portata del copyright
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perché si tende a dimenticarli. Abbiamo combattuto una battaglia nel contesto del diritto d'autore
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laddove il copyright è essenziale, e stiamo prestando troppa poca attenzione
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a una battaglia in un contesto in cui il copyright non è essenziale.
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Intendo nel contesto della scienza, nel contesto a cui la Gopinath alludeva
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quando affermava la disponibilità di ogni cosa su Internet.
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E la conseguenza del calo di attenzione a questo secondo ambito
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entro il quale questa disputa viene contesa è che qui c'è un problema
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di cui troppo pochi si accorgono.
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Dunque, cerchiamo di pensare a questa affermazione che oramai c'è tutto su Internet.
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Che cosa vuol dire?
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Ecco un esempio particolare per valutare che cosa significa.
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Gran parte del mio lavoro, in questi giorni, si sta concentrando sulla corruzione
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nel contesto di questa istituzione, il Congresso.
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Così diciamo che volevamo studiare, volevate studiare con me,
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la corruzione in questo contesto. Andate su Google Scholar e impostate una ricerca per "campagna di finanziamento"
-
Ecco i primi risultati che sarebbero estratti da tale ricerca.
-
Quindi supponiamo che vogliate sfogliare questi articoli
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e farvi un'idea di cos'è una campagna di finanziamento e come potrebbe essere collegata alla corruzione nel Congresso.
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Ecco qui i primi 10 articoli. Il primo, molto famoso
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dei miei ex colleghi Pam Karlan e Sam Issacharoff.
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Scoprireste che, per avere accesso a questo articolo, dovreste pagare $ 29.95.
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Per il secondo articolo, archiviato in JSTOR, dovreste passare per avere il permesso
-
dalla Columbia Law Review - non è del tutto chiaro come si dovrebbe fare.
-
Terzo articolo, di nuovo, $ 29.95. Il quarto articolo, protetto da Questia,
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veniamo a sapere che è possibile ottenere una prova di 1 giorno gratuito per tutti questi articoli della Oxford University Press,
-
devi solo pagare, quando quel giorno è finito, 99 dollari
-
per continuare per un anno.
-
Ancora, il quarto articolo, protetto da JSTOR.
-
Il quinto articolo, è un articolo di economia, quindi il prezzo è bello in evidenza:
-
10 dollari per acquistare l'accesso a questo articolo.
-
Ecco il settimo articolo, Columbia Law Review.
-
ottavo articolo, Columbia Law Review, nono articolo, protetto ancora da JSTOR,
-
decimo articolo, $ 29.95. Quindi, in che modo è accessibile questa informazione al pubblico?
-
Ebbene, a uno solo di questi è possibile ottenere l'accesso a titolo gratuito, almeno per una volta,
-
Per un altro di loro puoi pagare $ 10. Per 3 di loro, $ 29.95, e per 5 di loro, condizioni sconosciute,
-
protetti da JSTOR.
-
Così, quando Gopinath dice: "Tutto quello che mi serve è su internet",
-
cosa vuol dire? Ciò che intende è che se - e questo è un grosso SE -
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sei un professore di ruolo presso un'università d'elite o magari un professore,
-
o uno studente o docente in una università elitaria, o forse
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uno studente o docente in un'università degli Stati Uniti, se sei un membro dell'elite della conoscenza,
-
allora avrai effettivamente accesso libero a tutte queste informazioni.
-
Ma se fai parte del resto del mondo? Non altrettanto.
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Ora, la cosa da riconoscere è che abbiamo costruito questo mondo,
-
abbiamo mutuato questa architettura per l'accesso, questi flussi, dall'apparato del copyright,
-
ma in questo caso, il copyright è a beneficio degli editori. Non avvantaggia gli autori.
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Nessuno di questi autori ottiene denaro da diritti d'autore.
-
Nessuno di loro ha interesse che la divulgazione dei propri articoli abbia una limitazione.
-
Nessuno di loro ha un modello di business basato su restrizioni di accesso al proprio lavoro.
-
Nessuno di loro dovrebbe sostenere questo sistema
-
come una politica della conoscenza per i creatori di questa conoscenza, questo è una follia.
-
E la follia non si ferma qui.
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Bene, la terza dei miei figli, questa meraviglia di bimba, Samantha Tess,
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alla nascita, i medici temevano che la sua situazione clinica
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potesse essere indice di ittero neonatale. Io ho avuto l'ittero da bambino, così non pensai che fosse grave,
-
finché non mi venne detto con veemenza dal suo medico: questo è straordinariamente grave.
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Se questa condizione si manifesta nel suo maggiore grado di gravità, si potrebbe avere un danno cerebrale,
-
forse la morte.
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Così, naturalmente, eravamo terrorizzati. Tornai a casa e feci quello che ogni accademico avrebbe fatto e fa:
-
Ho tirato tutto quello che potevo dal web per esaminare cosa fosse l'ittero
-
e quale fosse la situazione. Ora, poiché io sono un professore di Harvard,
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naturalmente, non ho dovuto pagare per ottenere l'accesso a queste informazioni, ma ho tenuto conto del costo corrispondente.
-
Per avere accesso ai 20 articoli a cui volevo accedere il totale sarebbe stato di $ 435,
-
per una persona qualunque, non un professore di Harvard. OK.
-
Così raccolsi questi articoli e li misi da parte, pensando che il problema
-
non si sarebbe manifestato in modo serio.
-
Ma a tre giorni di vita, la bambina cadde in stato di incoscienza, e chiamammo il medico,
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e il dottore era nel panico e disse che dovevamo andare all'ospedale immediatamente.
-
Così, alle 3 del mattino, prendemmo la neonata in fretta e furia e ci precipitammo in ospedale.
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Eravamo seduti nella sala d'attesa, e avevo portato gli articoli con me,
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perché volevo qualcosa da fare, per distrarmi dal terrore
-
che mia figlia avesse questa malattia.
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Presi il primo di questi articoli, che è veramente gratuito,
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pubblicato sul web liberamente, presso la American Family Physician,
-
e ho iniziato a leggere di questa patologia.
-
E sono arrivato a questa tabella, una tabella che avrebbe dovuto descrivere
-
quando ci si dovrebbe preoccupare se il bambino mostra segni troppo gravi (?)
-
Ho voltato pagina, ed ecco cos'ho trovato:
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"Il titolare dei diritti non ha concesso le autorizzazioni per riprodurre questo elemento nei media elettronici.
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Per l'elemento mancante, vedere la versione originale cartacea di questa pubblicazione."
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Allora ebbi un momento di liberazione dalla paura per mia figlia,
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in quanto si mutò in paura per la nostra cultura. Ho pensato, questo è scandaloso!
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L'idea che noi stiamo controllando l'accesso verso un grafico in un articolo
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che era stato postato gratuitamente per aiutare, non i medici, ma i genitori
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a capire cosa fosse questa malattia.
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Siamo disciplinando l'accessibilità a parti di articoli.
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Ora, qui e in tutta la nostra architettura per l'accesso,
-
stiamo costruendo una infrastruttura per questa regolamentazione.
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Pensate al progetto Google Books, che sta perfezionando il controllo fino alla frase,
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la capacità di regolare l'accesso fino alla singola frase.
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A proposito, ho quasi dimenticato di dire questo: la bimba sta bene, non aveva l'ittero,
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fu solo un falso allarme.
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Ma il punto è, siamo architettando l'accesso qui, a che pro?
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Per massimizzare i profitti. E perché? Le entrate per gli artisti?
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I ricavi necessari a produrre l'incentivo a creare?
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Si tratta di una limitazione utile a qualcuno degli obiettivi reali del diritto d'autore?
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La risposta è no.
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E' semplicemente la naturale conseguenza della produzione a fini di lucro
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per ogni bene che noi, tra virgolette, dobbiamo avere.
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Come Bergstrom e McAfee descrivono in un gran bel lavoro,
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Se si confronta il costo per pagina di editori a scopo di lucro
-
e il costo per pagina di editori non-profit in questi diversi campi scientifici,
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è 4 volte e mezza il fattore differenza di costo per pagina.
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Che è una funzione di variabilità, di questi attori aventi obiettivi diversi
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Un obiettivo è quello di diffondere la conoscenza: questi sono gli editori non-profit,
-
l'altro obiettivo, è massimizzare i profitti: questi sono gli editori a scopo di lucro.
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Ora, questa architettura di accesso sta iniziando a sviluppare delle resistenze.
-
Quindi, pensiamo alla storia di JSTOR.
-
JSTOR è stata lanciata nel 1995, con una quantità incredibile di finanziamenti
-
dalla Mellon Foundation. Tale finanziamento ha prodotto un enorme archivio
-
di articoli di riviste. Cosìcché ora ci sono più di 1200 riviste, 20 collezioni,
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53 discipline, 303.000 pubblicazioni, circa 38 milioni di pagine in archivio JSTOR.
-
Quando questo archivio è stato lanciato, tutti pensavano che fosse splendido.
-
Tutti pensavano che l'accesso qui fosse straordinario.
-
Ma oggi? Ci sono sempre più critiche là fuori
-
a proposito di come JSTOR renda le sue informazioni accessibili.
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Si potrebbe pensare ad esso come a una sorta di "effetto-White"
-
Era liberale quando è stato lanciato, ma come è diventato con il passare del tempo?
-
Così, per esempio, ecco un articolo pubblicato nel
-
California Historical Society Quarterly. Si tratta di sei pagine.
-
Per averlo, si deve pagare $ 20 a JSTOR, questa organizzazione non-profit,
-
cosa che ha portato Carl Malamud, che naturalmente è famoso per il suo sito Public Resource
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a scrivere su Tweeter: "JSTOR è moralmente offensivo.
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20 dollari per un articolo di 6 pagine, a meno che non lavoriate in una scuola da fichetti. "
-
Ora, si potrebbe obiettare: "Questo è un archivio accademico molto importante" ,
-
ma la questione è se questo importante archivio accademico
-
stia per diventare una sorta di RIAA (Recording Industry Association of America, la nostra SIAE n.d.r.) per il mondo accademico.
-
Suggerendo la domanda irrisolta che l'"effetto-White" porta sempre con sè,
-
se avremmo potuto fare di meglio con presupposti diversi.
-
Ora, ovviamente il movimento Open Access è il movimento che è stato lanciato
-
per cercare di farlo meglio in diverse circostanze.
-
Ora, ha una lunga storia, ma la sua vera spinta è stata ispirata da
-
un drammatico aumento del costo delle riviste.
-
Quindi, se questo è uno studio tra il 1986 e il 2004 ad opera dell'American Research Libraries,
-
questo è l'aumento dell'inflazione, questo è l'aumento del costo dei periodici,
-
è ovvio che il potere di mercato di questi editori viene valorizzato,
-
perché gli acquirenti di questi periodici non hanno altra scelta che comprarli.
-
In parte trova motivazione da questa preoccupazione per il costo, ma anche da un senso di ingiustizia.
-
Noi facciamo tutto il lavoro, quelli prendono tutti i soldi, qui.
-
Quindi le risposte a questi due tipi di preoccupazioni sono state due:
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# 1 un movimento open access di autoarchiviazione, dove la spinta è stata
-
"Tiriamo fuori tutto ciò che possiamo dagli archivi del web,
-
pre-prints e tutto ciò che riusciamo a ottenere, e assicuriamoci che
-
il Web possa renderli accessibili" - e un movimento per l'editoria Open Access.
-
Ora, qual è la differenza tra questi due movimenti?
-
La differenza è il tipo di licenza. Qualche "open" è "libero", nel senso che Richard Stallman
-
rese celebre con la sua definizione: "Il software libero è una questione di libertà, non di prezzo.
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Per capire il concetto, si deve pensare a libero come in libertà di parola,
-
non come in birra gratis.",
-
Così, qualche aspetto dell'editoria Open Access è libero come in libertà di parola,
-
qualche "open" non lo è. Qualcuno è libero come in: "Puoi scaricarlo liberamente,
-
ma i diritti che si ottengono dal download sono tanto ampi
-
quanto rigidamente concessi da qualche norma implicita sul copyright.
-
Ora, "libero", come in licenza libera, è stato l'obiettivo che il progetto Science Commons,
-
che è un progetto che Creative Commons ha portato avanti,
-
premendo come parte di una strategia più ampia per la produzione
-
dell'architettura delle informazioni di cui la scienza ha bisogno, come annunciato
-
nel loro "Principles for open science". Vi sono quattro principi.
-
Il primo è: ci dovrebbe essere accesso aperto alla letteratura, col che Science Commons afferma:
-
si dovrebbe essere su internet, la letteratura "dovrebbe essere in rete
-
in forma digitale, con il permesso accordato in anticipo
-
agli utenti di leggere, scaricare, copiare, distribuire, stampare, ricercare o linkare
-
ai testi integrali degli articoli, indicizzarli, elaborarli come dati al software,
-
o utilizzarli per qualsiasi altro scopo lecito,
-
senza barriere finanziarie, giuridiche o tecniche diverse da quelle imprescindibili
-
per accedere ad Internet stessa."
-
Questo è ciò che "libero" qui, significa.
-
Seconda questione, l'accesso agli strumenti di ricerca: ci dovrebbero essere "i materiali necessari
-
per replicare la ricerca finanziata - linee di cellule, modelli animali , strumenti di analisi del DNA,
-
reagenti, eccetera - dovrebbero essere descritti in formati digitali,
-
messi a disposizione a condizioni standard di utilizzo o contratti,
-
con le infrastrutture o le risorse per soddisfare le esigenze di scienziati qualificati,
-
e con pieno credito fornito allo scienziato che ha creato gli strumenti."
-
# 3 I dati dovrebbero essere di dominio pubblico. "Dati della ricerca, insiemi di dati, database,
-
e protocolli dovrebbero essere di dominio pubblico."
-
intendendo nessuna restrizione di copyright in assoluto.
-
E 4, Open cyber-infrastruttura :
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"I dati privi di struttura e annotazione rappresentano una occasione persa."
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I dati della ricerca dovrebbero confluire in una infrastruttura aperta, pubblica ed estensibile
-
che supporti la loro ricombinazione e riconfigurazione in modelli per computer,
-
la loro tracciabilità da parte dei motori di ricerca,
-
e il loro impiego sia da parte degli scienziati che del cittadino-contribuente.
-
Questa infrastruttura è un pubblico bene essenziale. "
-
Ora, la mia opinione è che questo sia la maniera giusta - si potrebbe pensare che sia una maniera di sinistra -
-
ma è il modo corretto per definire questo movimento Open Access.
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I valori e l'efficienza e la giustizia in questa architettura
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sono i valori giusti, efficienza e giustizia per un movimento Open Access.
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Quindi chiamiamolo, come fa Stallman, Free Access Movement.
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E la questione cruciale del Free Access Movement
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è la licenza che regola l'accesso alle informazioni che vengono fornite.
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La licenza garantisce le libertà?
-
E questa, naturalmente, è stata la motivazione all'interno del Public Library of Science -
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ognuno dei loro articoli è pubblicato sotto una licenza Creative Commons
-
Attribution, la licenza più libera che abbiamo.
-
E che è sempre più la pratica, sorprendentemente, dei maggiori editori,
-
come descritto da questo meraviglioso progetto ospitato qui al CERN,
-
che sta studiando l'editoria Open Access.
-
Questa è la prima delle tre fasi di questo progetto. Nell'analizzare i grandi editori,
-
questo studio conclude che "La metà dei grandi editori utilizza qualche versione
-
di una licenza Creative Commons. Questi sette pubblicano il 72% dei titoli
-
e il 71% degli articoli esaminati.
-
E di questi, l'82% utilizza la più libera licenza CC-BY, e il 18% fa uso del cc-by-nc", non commerciale.
-
E questo, naturalmente, è un ottimo indice sui progressi fatti da questo movimento per il libero accesso
-
nel contesto dei più grandi editori.
-
Ma ciò che non è eccellente in questa storia sono gli altri editori qui.
-
Per questi altri editori, solo per il 73% è possibile determinare lo stato del copyright
-
Il 69% trasferisce il copyright all'editore. Solo il 21% degli articoli
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è dotato di una qualche licenza Creative Commons.
-
Ora, questo è perché questi altri editori utilizzano il copyright come un mezzo,
-
mezzo per un fine di non-conoscenza, un fine di non-copyright.
-
Così, per esempio, lo stanno utilizzando per sostenere quelle società
-
che eventualmente siano associate con la pubblicazione
-
di quel giornale particolare, quella società che potrebbe studiare
-
un particolare campo della scienza.
-
Quella società, naturalmente, ha un valore, ma quello che fanno
-
è servirsi del copyright per sostenere quella società.
-
E la conseguenza di questa strategia è quello di bloccare l'accesso a tutti, tranne a pochi.
-
Noi non raggiungiamo gli obiettivi dell'Illuminismo,
-
noi otteniamo la realtà di un élit-ismo, l'élit-ismo
-
che descrive il modo in cui diffondiamo la conoscenza
-
nonostante gli ideali dell'Illuminismo.
-
E il punto che sottolineo qui è che non è per una buona ragione di copyright.
-
Ora, la lentezza all'interno della scienza ad abbracciare questo principio più in generale,
-
in particolare tra gli editori più piccoli, può sorprendere alcuni,
-
o forse non sorprende. L'intero progetto della scienza
-
è di essere moda-resistente, l'idea è di avere una infrastruttura
-
che evita le mode, e la tradizione diventa allora la metrica di ciò che è giusto
-
o di ciò che è buono nel campo della scienza.
-
Ma penso che sia tempo di riconoscere che il Free Access, libero come in libertà di parola
-
non è affatto una moda.
-
Ed è il momento di inculcare questa non-moda più in generale nel contesto della scienza.
-
Ora, solo perché sto parlando di quanto vadano male le cose in alcune aree della scienza,
-
Non intendo suggerire che l'arte è messa meglio, giusto?
-
Abbiamo pratiche nel contesto delle arti che sono altrettanto infelici, qui.
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Ad esempio, pensate ad un recente episodio in giro per YouTube.
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Vedete, non dovremmo minimizzare l'importanza di YouTube
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nell' infrastruttura della cultura in questo momento.
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YouTube ha ora 43 lingue diverse.
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C'è più materiale caricato in un mese su Youtube
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di quanto è stato trasmesso dalle reti principali negli Stati Uniti
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nel corso degli ultimi 60 anni.
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Ogni singolo giorno, 6 anni di nuovi video vengono caricati su YouTube.
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Ci sono 2 miliardi di visualizzazioni su YouTube all' anno
-
anzi, ogni singolo giorno, scusate. Il 40% di aumento solo l'anno scorso.
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E io sono notoriamente un fan di questo straordinario sito
-
perché celebra il genere di creatività di lettura-scrittura
-
che ritengo YouTube abbia incoraggiato.
-
E ho avuto questo senso di ciò a cui dovremmo pensare in termini di creatività di lettura-scrittura
-
quando stavo leggendo una testimonianza in questo posto
-
di questo uomo, John Philip Souza, nel 1906.
-
quando è stato - io non l'ho letto nel 1906 ma la testimonianza è stata resa nel 1906 -
-
quando Souza stava testimoniando su questa tecnologia,
-
che lui chiamava "macchine parlanti".
-
Ora, Souza non era certo un fan delle macchine parlanti.
-
Questo è quello che aveva da dire su di loro:
-
"Queste macchine parlanti stanno mandando in rovina lo sviluppo artistico
-
della musica in questo paese.
-
Quando ero ragazzo, davanti a ogni casa nelle sere d'estate
-
si potevano trovare dei giovani che cantavano insieme gli ultimi successi
-
del giorno o le vecchie canzoni.
-
Oggi si sente queste macchine infernali andare notte e giorno.
-
Non ci resterà nemmeno una corda vocale!", ha detto Souza,
-
"Le corde vocali saranno eliminate da un processo di evoluzione,
-
come la coda dell'uomo quando è disceso dalla scimmia".
-
Ora, questo è il quadro che voglio mettiate a fuoco.
-
Questa immagine di "giovani tutti insieme, cantando le canzoni del giorno
-
o le vecchie canzoni".
-
Questa è l'immagine di una cultura. Potremmo chiamarla, utilizzando la moderna terminologia del computer
-
una sorta di cultura di lettura-scrittura.
-
E' una cultura in cui le persone partecipano alla creazione e la ri-creazione
-
della loro cultura: in tal senso, è in lettura-scrittura, RW.
-
E il contrario di creatività di lettura-scrittura RW, allora, dovremmo chiamarla
-
cultura "in sola lettura", RO. Una cultura dove si consuma la creatività
-
ma il consumatore non è un creatore. Una cultura, in questo senso, che è top-down,
-
dove le corde vocali di milioni di normali potenziali creatori
-
sono state perse, e perse a causa, come ha detto Souza,
-
a causa di queste macchine infernali: la tecnologia, la tecnologia di questo tipo,
-
o una tecnologia come questa, per produrre una cultura come questa,
-
una cultura che ha abilitato il consumo efficiente, che noi chiamiamo "lettura",
-
ma una inefficiente produzione amatoriale, ciò che dovremmo chiamare "scrittura".
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Una cultura buona per ascoltare, ma non per parlare,
-
una cultura buona per stare a guardare, ma non per fare.
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Ora, la prima esemplificazione popolare di Internet,
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molto tempo dopo che voi ragazzi ci avevate dato il World Wide Web,
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ma la prima a cui la gente ha veramente prestato attenzione,
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intorno al 1997-98, era una internet di sola lettura.
-
Così, Napster, che com'è noto, mise insieme il più grande archivio musicale,
-
è ancora un archivio musicale di musica creata da altri
-
e la sua versione legale, iTunes Music Store, è stato un archivio della musica
-
creata da altri, che si poteva acquistare per 99 centesimi.
-
Queste sono state le tecnologie per consentire l'accesso,
-
ma un accesso a una cultura creata altrove.
-
Ma poi, a breve - dopo il giro di boa del secolo, credo,
-
Internet è diventato fondamentalmente di lettura-scrittura.
-
La gente ha cominciato a prendere, remixare e condividere
-
la propria creatività su internet, e YouTube è stato la piattaforma adatta.
-
Quindi, il mio esempio preferito, che ho visto la prima volta su YouTube, è questo:
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[Read my lips di: Atmo - http://www.youtube.com/watch?v=rhlHUTBgAMw]
-
"Bush: My love, there's only you in my life,
-
the only thing that's right.
-
Blair: My first love: you're every breath that I take,
-
you're every step I make.
-
Bush: And I, I want to share
-
Bush and Blair: all my love with you
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Bush: No one else will do.
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Blair: And your eyes
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Bush: Your eyes, your eyes
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Bush and Blair: they tell me how much you care for...
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annunciatore: ricordarsi di prendere appunti (?)"
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Lessig: OK. E poi, più di recente, non so se (?) Molti di voi
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hanno visto questo straordinario sito ThruYou.
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E' un sito che prende i contenuti solo da YouTube
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e li remixa per produrre album e video. E questo è l' ultimo, sapete.
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Voce: Questa è mia madre:
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Madre: Salve, Salve. OK.
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[Suona un continuo alla tastiera]
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Tenesan1 [vedi http://www.youtube.com/watch?v=-J8sSXO9VWk]
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Tenesan1: La canzone che sto per cantare, ho scritto, si chiama "Green"
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perché ... (?)
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I'm seeing beauty created on the land
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On Earth the third day, producing all the plants
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Mother Nature created by the most high God
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I'm seeing beauty and it's green to me
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[Altri strumenti entrano]
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Spotting tranquillity, peace and restoration
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Check all the water travelling from roots
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Then you will see roots digging deep, building a strong foundation
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Then finally a stem shoots through
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I'm seeing beauty, it's green..
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Lessig: Quindi ecco cosa ho in mente come piattaforma di creatività di lettura-scrittura RW
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In seguito la seconda fase di questo, penso che sia in ultima analisi
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ancora più interessante. E' il modo in cui questa piattaforma
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è diventata una piattaforma per comunità RW
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il che significa creatività che viene poi elaborata da altri
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in risposta alla prima creatività RW
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Eccone un esempio. Questo video:
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["Crank That" di Soulja Boy - http://www.youtube.com/watch?v=sLGLum5SyKQ + Superman:] È Soulja Boy ...
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Ho un nuovo ballo per tutti voi chiamato Soulja Boy...
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...
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...
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Lessig: e questo video ha ispirato questo video:
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[Video 2] È Soulja Boy ...
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Lessig: che a sua volta ha ispirato questo video
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[Video 3] Soulja Boy ...
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Lessig: Bene, qui c'è un altro esempio. Sono sicuro che molti di voi ricorderanno
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quei bei film commedia di John Hughes,
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quello che eravamo abituati a pensare come il Brat Pack, fino a quando abbiamo saputo
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che c'è stato un Rat Pack prima di questi ragazzi.
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Quindi questo è il primo pezzo di cultura
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e penso che quest'altro sia il secondo.
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Ecco un video musicale dei Phoenix, con la loro canzone Lisztomania:
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[Lisztomania: clip Phoenix ]
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Lessig (sopra la clip): Allora, classico stile di video musicale
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[Clip continua]
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So sentimental...
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Lessig: Qualcuno ha avuto l'idea di prendere il contenuto di John Hughes
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e remixarlo con la musica dei Phoenix. Il risultato è questo:
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[Remix]
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Così sentimentale...
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...
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...
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...
-
...
-
...
-
...
-
...
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Lessig: Poi a qualcuno è venuto in mente di farne una versione locale
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di questo video remix. Quindi questa è la versione Brooklyn:
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[Brooklyn remix:]
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Lessig: E poi San Francisco ha deciso di replicare:
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[San Francisco remix:]
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Lessig: E poi l'Università di Boston ha deciso di farne una copia:
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[Boston U remix:]
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Lessig: Ce ne sono altri, letteralmente decine di questi su internet,
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da ogni luogo del mondo.
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(1 frase ???)
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ogni altro luogo ... persone che fanno lo stesso tipo di remix.
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Il punto è riconoscere che questo è poi ciò cui Souza alludeva romanticamente
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quando parlava dei giovani che si riunivano
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cantando i successi del giorno o le vecchie canzoni.
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Solo che non stanno cantando successi o vecchie canzoni
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nel loro cortile o all'angolo, ora le stanno cantando
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su questa piattaforma digitale gratuita che permette alle persone di cantare e di rispondere,
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e rispondere ancora una volta in tutto il mondo,
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a mio avviso, importante e di grande valore, nella comprensione
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di come questo tipo di cultura si sviluppa e si diffonde.
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Ora, è legale?
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Bene, YouTube ha appena fatto un passo in questa battaglia, se sia legale o meno.
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Hanno lanciato questa scuola di Copyright
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Vi faccio vedere un po' della loro scuola copyright.
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[Video da http://www.youtube.com/copyright_school - originale sottotitolato in circa 40 lingue]
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Non vediamo l'ora che esca il nuovo video
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da Lumpy e the Lumpettes.
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Anche Lumpy.
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Russell è un grande fan. Non vede l'ora di raccontarlo tutti i suoi amici.
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Ehi, Russell, tu non hai creato quel video!
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Hai solo copiato il contenuto di qualcun altro.
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Lessig: OK, questa prima parte è abbastanza standard,
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parlando di copiare il contenuto della gente, caricarlo,
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e anche registrare una performance live e caricarla.
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E questo è corretto, vero, e preciso nella sua dichiarazione
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di ciò che è legge sul copyright, e di cosa penso dovrebbe essere legge sul copyright.
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Ma voglio concentrarmi sul loro discorso sul remix,
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che potrebbe essere fonte di confusione per voi, e se è così, dovreste comprare
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più copie del mio libro, "Remix" per capire di cosa si tratta.
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Ma ecco la versione di YouTube della faccenda del remix
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[Continua video di YouTube.] Oh, Russell! Il tuo riutilizzo dei contenuti di Lumpy è intelligente,
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ma hai avuto il permesso per questo?
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Anche i mashup o remix di contenuti possono aver bisogno di autorizzazione
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da parte del detentore originale dei diritti d'autore, a seconda
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che l'uso sia un uso corretto o meno.
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Negli Stati Uniti [il testo sullo schermo è letto molto velocemente] ...
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... Si dovrebbe consultare un legale esperto di copyright.
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Lessig: OK. "Consultare un legale esperto di copyright"?
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Questi sono ragazzi di 15 anni. Stai cercando di insegnare a dei 15enni,
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come obbedire alla legge, e ciò che fai è dare loro
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questa cosa chiamata uso corretto, e me lo leggi così in fretta
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che nessuno può capirlo.
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Tu credi che hai davvero spiegato qualcosa di sensato?
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E' una bestialità!
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Naturalmente alleniamo avvocati per comprenderli, e non pensare che siano bestialità
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Ma i non avvocati dovrebbero riconoscere che sono assurdità.
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E' un sistema assurdo qui.
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E, naturalmente, un sistema sensato direbbe:
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"Allora dovrebbe essere chiaramente legale per Russell fare un remix,
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fare un remix ad uso personale, non commerciale dei contenuti
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che vede là fuori, anche se non è legale per YouTube
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distribuirlo senza pagare una qualche royalty
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ai proprietari di diritti d'autore il cui lavoro è stato remixato.
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Ora il punto è che il significato di questo tipo di cultura,
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questa specie di cultura del remix, e l'opportunità
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per questa cultura del remix di prosperare è riconosciuto a sinistra
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e a destra. Ecco il mio pezzo preferito:
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E' un video non perfetto tecnicamente, ma è fatto da uno dei miei preferiti
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libertari del Cato Institute, che è uno dei
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più importanti think tank libertari negli Stati Uniti,
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e parla di questo:
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Libertario: Le politiche di copyright non trattano solo di come incentivare
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la produzione di un certo tipo di prodotto artistico.
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Trattano del livello di controllo che che vogliamo permettere sia
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esercitato sulla nostra realtà sociale, realtà sociali che sono ora
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inevitabilmente permeate dalla cultura pop.
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Penso che sia importante che teniamo a mente questi due generi diversi
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di uso pubblico in mente. Se ci focalizziamo soltanto su come
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massimizzare l'offerta di uno,
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Penso che si rischi di sopprimerne un altro diverso e più ricco
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e, per certi versi, forse ancora più importante.
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Lessig: Bingo. Questo è il punto.
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Ci sono due tipi di culture qui, due tipi di cultura:
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la cultura commerciale e la cultura amatoriale.
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E dobbiamo avere un sistema che cerchi di riconoscere e incoraggiare entrambe.
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E anche YouTube, ora, l'azienda più responsabile
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per questo revival di questa cultura del remix,
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anche YouTube, ora, sta criminalizzando i remixer.
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OK, ora ecco la mia tesi.
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Ecco che cosa penso che dobbiamo fare qui.
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In entrambi questi contesti, sia la scienza e la cultura,
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abbiamo bisogno di riforme.
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Il che non equivale a dire che abbiamo bisogno dell'abolizione del diritto d'autore.
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Ci sono abolizionisti del copyright là fuori, e io non sono uno di loro.
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Ciò di cui abbiamo bisogno sono riforme, sia del diritto che di noi stessi.
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Così, per quanto riguarda il diritto: io, l'anno scorso, ha avuto l'opportunità -
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cosa sorprendente, dal punto di vista di 10 anni fa -
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ma sono stato invitato da WIPO (World Intellectual Property Organization, Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale o OMPI) per parlare con l'OMPI,
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e sia la mia presentazione che l'attuale direttore generale
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hanno una concezione di ciò che l'OMPI dovrebbe fare qui
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ed è molto simile. Essi dovrebbero lanciare quello che si potrebbe considerare
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come una Commissione Blue Skies , una commissione per pensare
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al significato dell'architettura per il copyright nell'era digitale.
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Il presupposto è, il copyright è necessario,
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ma il presupposto è anche che l'architettura del 20° secolo
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non ha alcun senso in un contesto digitale.
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I soli elementi di questa architettura, a mio avviso,
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che avrebbero senso, sono 5.
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# 1 Il diritto d'autore deve essere semplice. Se si propone di dare delle regole a dei
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ragazzi di 15 anni, i 15 anni devono essere in grado di capirlo.
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Loro non le capiscono adesso.
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Nessuno lo capisce adesso.
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E abbiamo bisogno di rifarlo daccapo, per renderlo semplice,
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se tende a regolamentare in modo allargato quanto regola.
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# 2 Deve essere efficiente.
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Il copyright è un sistema di proprietà. Si dà il caso che sia anche
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il sistema di proprietà più inefficiente che esista.
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Non è possibile sapere chi possiede cosa con questo sistema,
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perché non abbiamo alcun sistema di registrazione delle proprietà
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e che ci permetta di assegnare la proprietà come vogliamo.
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E l'unico rimedio a quello di ripristinare una sorta di formalità,
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almeno una formalità necessaria per mantenere un diritto d'autore.
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E questa è una posizione che è anche supportata dalla RIAA
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come una delle riforme essenziali al diritto d'autore.
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# 3 Il copyright deve essere più mirato. Deve regolamentare in modo selettivo.
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Quindi, se si pensa alla distinzione tra copie e remix,
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e la distinzione tra il professionista e il dilettante,
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Naturalmente, otteniamo questa matrice - gli avvocati se ne occupano in due dimensioni,
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voi ragazzi in centinaia di dimensioni, ma ecco le mie due dimensioni -
-
Ciò che la legislazione attuale dei diritti d'autore comporta
-
è la supposizione che il diritto d'autore si regoli allo stesso modo
-
tra queste quattro possibilità.
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Ma questo è un errore. Ovviamente il copyright ha necessità di regolamentare
-
in modo efficiente, le copie di opere professionali,
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così 10.000 copie dell'ultimo CD di Madonna costituiscono un problema
-
di cui la legislazione sul copyright deve preoccuparsi,
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Ma questa zona della cultura remix amatoriale deve essere libera
-
dalla regolamentazione del diritto d'autore. Non uso corretto ma uso libero.
-
Nemmeno causando la minima preoccupazione di copyright.
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E poi questi due casi di mezzo sono più complicati
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Hanno bisogno di un po' più di libertà, ma devono assicurare
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qualche tipo di controllo. Quindi, se condividi l'ultimo CD di Madonna
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con i tuoi 10.000 migliori amici, è un problema.
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Ci dev'essere qualche risposta a questo problema.
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Se si prende un libro e lo si trasforma in un film,
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Penso che sia ancora opportuno che si ottenga il permesso per farlo,
-
anche se, ovviamente, è necessario essere capaci di remixare
-
nel modo in cui abbiamo visto che Soderberg ha remixato quel video
-
di Bush e Endless love.
-
Il punto qui è che, se ci pensiamo bene, sto parlando di
-
deregolamentazione di uno spazio significativo della cultura,
-
e messa a fuoco della normativa del funzionamento del copyright e di fare qualcosa di buono.
-
# 4 Deve essere efficace. Per efficacia si intende
-
che deve davvero far sì che gli artisti percepiscano i compensi.
-
Il sistema attuale non garantisce la remunerazione degli artisti.
-
E # 5 deve essere realistico
-
Pensiamo al problema del peer-to-peer, la cosiddetta "pirateria", a livello internazionale,
-
Per l'ultimo decennio, abbiamo ingaggiato quella che viene definita
-
come una guerra. Il mio amico, il compianto Jack Valenti, ex capo della
-
Motion Picture Association of America era solito riferirsi ad essa come
-
la suo, cito, "guerra terroristica", dove a quanto pare i terroristi in questa guerra
-
sono i nostri figli.
-
Ora, questa guerra è stata un fallimento totale.
-
Non ha raggiunto il suo obiettivo di ridurre la condivisione di materiale protetto
-
o il peer-to-peer illegale.
-
Io so che il risultato di alcune guerre totalmente fallite
-
è di continuare a condurre quella guerra ad oltranza, e sempre più ferocemente,
-
ma io suggerisco di adottare l'opzione opposta.
-
Noi chiediamo la pace. Chiediamo la pace in questa guerra,
-
e prendere in considerazione proposte che ci diano l'opportunità
-
per raggiungere gli obiettivi del diritto d'autore,
-
senza portare avanti questo conflitto.
-
Così, le licenze obbligatorie, le licenze volontarie collettive
-
o il suggerimento dei Verdi tedeschi di una tariffa flat culturale
-
che sarebbe raccolta e destinata agli artisti
-
sulla base del danno subito a causa del P2P file-sharing,
-
Tutte queste sono alternative al condurre una guerra
-
per interrompere la condivisione, quando la condivisione è ovviamente al centro
-
del modello architettonico della Rete,
-
e tutti riconoscono che se otteniamo
-
tali alternative, non abbiamo bisogno di bloccare questo sistema di condivisione.
-
Ora, la cosa da pensare è, se avessimo avuto una di queste alternative
-
10 anni fa, che cosa sarebbe il mondo al giorno d'oggi,
-
Come sarebbe diverso?
-
Ora, una differenza è, gli artisti avrebbero ottenuto più soldi,
-
avrebbero avuto più soldi, perché
-
mentre noi siamo stati in guerra contro i pirati
-
gli artisti non hanno avuto niente, solo gli avvocati.
-
Le imprese avrebbero avuto più concorrenza,
-
le regole sarebbe stato chiare, avremmo avuto più imprese
-
rispetto alle sole Apple e Microsoft pensando a
-
come avrebbero potuto sfruttare la nuove tecnologie digitali.
-
Ma la cosa più importante per me, è, non avremmo una generazione
-
di criminali che sono cresciuti con l'essere chiamati criminali
-
perché sono tecnicamente pirati, secondo
-
questa legge sul copyright obsoleta.
-
Così questi 5 obiettivi andrebbero nella concezione di ciò che
-
questa commissione Blue Skies dovrebbe pensare
-
e credo che dovrebbe pensarci in un processo di 5 anni
-
parlando di qualcosa che non entrerà in vigore per i prossimi 10 anni.
-
Pensate ad esso come una sorta di Mappa per Berna II, ma Berna II come
-
un sistema che potrebbe funzionare per conseguire gli obiettivi del diritto d'autore
-
in un'era digitale. Questo è ciò che la legge deve fare.
-
Ma la cosa più importante è che cosa dobbiamo fare al presente.
-
Noi, sia nel contesto di business - e dunque in un contesto di business,
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abbiamo bisogno di riflettere su come consentire un migliore riutilizzo legale
-
di materiale protetto da copyright.
-
E le aziende come Google e Bing di Microsoft
-
devono fare di più qui.
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Siamo nell'era del remix, in cui la scrittura è remix,
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dove gli insegnanti dicono agli studenti di andare in giro per il web
-
e raccogliere quanto più contenuto possibile, al fine di
-
scrivere un rapporto su qualsiasi argomento abbiano loro assegnato
-
di scrivere i rapporti.
-
Ciò significa che Google e Bing devono aiutare i nostri figli
-
a farlo legalmente, cosa che in questo momento non possono fare.
-
Per esempio, questo straordinario servizio, che Google
-
ti dà quando si vuole fare una ricerca di immagini:
-
diciamo che stai cercando un'immagine, una ricerca di immagini sui fiori,
-
Questo menu qui - non so se ci giocate mai -
-
è davvero straordinario: puoi anche restringere la ricerca
-
sulla base di molte di queste categorie,
-
compreso il colore delle fotografie.
-
Così vuoi dei fiori rosa, puoi vedere tutti i fiori rosa,
-
semplicemente cliccando sul link.
-
Ma perché, in questa estrazione, non abbiamo anche una opzione
-
del genere: show riutilizzabile?
-
Mostra il contenuto che è esplicitamente autorizzato per essere riutilizzabile,
-
perché Google indicizza le licenze Creative Commons
-
associate a queste immagini.
-
Perché non rendere a tutti gli effetti facile cominciare a filtrare
-
quelli che è possibile utilizzare con il permesso dell'autore
-
da quelli che richiedono presumibilmente un avvocato?
-
Stessa cosa nel contesto di un sito come YouTube.
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Perché non consentire più facilmente la segnalazione da parte di un creatore
-
che gli altri possano essere in grado di scaricare e riutilizzare i contenuti,
-
non tanto per ridefinire ciò che è Uso Corretto -
-
Credo ancora che ci sia una pretesa d'uso corretto, anche se non c'è
-
un permesso espresso di re-impiego - ma almeno per incoraggiare la gente
-
per cominciare a segnalare che la loro libertà di condividere
-
è stata autorizzata dall'autore.
-
E poi nel mondo accademico, del quale credo stiamo parlando
-
a proposito adesso.
-
Dobbiamo riconoscere nel mondo accademico, penso,
-
un obbligo etico molto più forte di quello a cui Stallman si riferisce
-
nel contesto del software. Un obbligo etico
-
che è al fulcro della nostra missione.
-
La nostra missione è l'accesso universale alla conoscenza.
-
Accesso universale alla conoscenza:
-
Non accesso alla conoscenza da parte dell'Università Americana,
-
ma l'accesso universale alla conoscenza, in ogni parte del globo.
-
E tale obbligo comporta alcune conseguenze.
-
Conseguenza # 1 è che abbiamo bisogno di mantenere questo lavoro libero,
-
dove per libero si intende licenza libera.
-
Ora, questo deve essere parte di una questione etica su cosa facciamo.
-
E' osteggiato da chi sostiene che l'archiviazione sia sufficiente.
-
Ma questo è sbagliato, credo.
-
Archiviare non è sufficiente, perché quello che fa è
-
lasciare i diritti fuori là. E trascurando questi diritti
-
incoraggia questa architettura di accesso chiuso.
-
A sua volta incoraggia i modelli di accesso che bloccano l'accesso
-
alla non-elite in tutto il mondo.
-
E inibisce la non pianificata, imprevista e "non-cool" innovazione.
-
Questa è la cosa che gli editori avrebbero detto
-
di Google Books, quando Google Books ha avuto l'idea
-
di prendere tutti i libri pubblicati e di metterli sul web.
-
Certo, gli editori pensavano che fosse una pessima idea,
-
ma è esattamente il tipo di innovazione che dobbiamo incentivare,
-
e sappiamo che non saranno gli editori
-
a promuovere questo tipo di rinnovamento.
-
Non abbiamo bisogno per il nostro lavoro, di esclusività.
-
E non dovrebbero praticare, con il nostro lavoro, l'esclusività.
-
E dovremmo definire quelli che lo fanno, ingiusti.
-
Quelli che lo fanno sono in contrasto con l'etica del nostro lavoro.
-
Ora, come possiamo farlo? Penso tramite l'esercizio della leadership,
-
leadership da parte di coloro che possono permettersi di prendere la guida
-
gli studiosi senior, quelli di ruolo, coloro che possono affermare,
-
nei comitati concessione di permanenza in carica, che non importa
-
che non si sia pubblicato sulle riviste più prestigiose
-
se poi quella rivista non è Open Access.
-
Persone che possono cominciare a contribuire a una ridefinizione di cosa sia l'accesso alla conoscenza,
-
sostenendo Open Access e rispettare Open Access
-
e incoraggiando Open Access.
-
Ora, io sono davvero onorato e felice di poter parlare di questo
-
proprio qui, dove ovviamente ci avete dato il Web,
-
e il CERN ha assunto un ruolo guida nel sostenere l'Open Access
-
in uno spazio fondamentale della fisica.
-
Il lavoro che state facendo adesso avrà un effetto cruciale
-
sulla modifica il dibattito scientifico in tutto il mondo.
-
Ma quello che dobbiamo fare è pensare
-
a come sfruttare questa leadership nella leadership per il mondo,
-
a beneficio di questo settore del mondo tanto quanto quella zona del globo.
-
Grazie molte.
-
(Applausi)
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[Credits per le foto di Flickr]
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[Questo lavoro ha una licenza: CC-BY]
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Sottotitoli: universalsubtitles.org/videos/jD5TB2eebD5d /