Return to Video

Autismo. Manuale operativo per docenti e genitori, di Lidia Cattelan

  • 0:00 - 0:05
    [Lidia Cattelan: Autismo. Manuale operativo per docenti e genitori]
  • 0:05 - 0:07
    [Autismo. Manueale operativo per docenti e genitori.]
  • 0:07 - 0:11
    [La casa editrice Industrialzone di Schio presenta al Salone Industriale del Libro di Torino 2011 uno strumento di lavoro per insegnanti e genitori mirato alla creazione di un percorso autonomo a beneficio di bambini, ragazzi e adulti affetti da autismo.]
  • 0:11 - 0:17
    [Interventi di Lidia Cattelan, autrice del libro; Cristina Ceola, direttrice Industrialzone; Giovanna Marchioro, psicologa psicoterapeuta. Attività pratiche con solidi neutri (IN_Box)]
  • 0:17 - 0:21
    [Riprese e montaggio video a cura di Roberto Ellero www.webmultimediale.org]
  • 0:21 - 0:28
    Cristina Ceola: La casa editrice Industrialzone di Schio presenta al Salone Industriale del Libro di Torino 2011
  • 0:28 - 0:31
    uno strumento di lavoro per insegnanti e genitori
  • 0:31 - 0:40
    mirato alla creazione di un percorso autonomo a beneficio di bambini, ragazzi e adulti affetti da autismo.
  • 0:40 - 0:50
    "Autismo. Manuale operativo per docenti e genitori" è scritto da Lidia Cattelan, pedagogista e dirigente scolastico,
  • 0:50 - 0:57
    nonché formatrice e coordinatrice del servizio "Sportello provinciale autismo" di Vicenza.
  • 0:57 - 1:04
    Affronta i temi classici della sindrome autistica in maniera semplice e divulgativa,
  • 1:04 - 1:11
    rappresentante una buona proposta di collaborazione concreta tra scuola e famiglia.
  • 1:11 - 1:20
    L'insegnante, chiamato sempre più spesso a lavorare con alunni diversamente abili, non deve spaventarsi di fronte all'handicap,
  • 1:20 - 1:27
    ma cercare di conoscere, sperimentare e trovare strategie utili ad una buona didattica.
  • 1:27 - 1:36
    Il manuale si propone pertanto come uno strumento di lavoro facile ed accessibile,
  • 1:36 - 1:44
    in grado di fornire risposte chiare e pragmatiche alle domande di quei docenti e genitori
  • 1:44 - 1:57
    che sentono l'esigenza di creare un percorso personalizzato di autonomia per bambini, ragazzi e adulti affetti da disturbi dello spettro autistico.
  • 1:57 - 2:09
    L'originalità del manuale sta soprattutto nella proposta di percorsi strutturati di lavoro che non si limitano alla teoria, ma sono già pronti per l'uso.
  • 2:09 - 2:16
    Infatti segue, dopo questo manuale, un libro operativo dal titolo "IN_Box".
  • 2:16 - 2:28
    Si tratta di un libro didattico operativo, composto da una serie di scatole che vanno montate sui loro supporti automontanti,
  • 2:28 - 2:37
    e adoperate per riconoscere, discriminare, seriare, raggruppare materiale iconico e oggetti di vario tipo,
  • 2:37 - 2:46
    in base a criteri di difficoltà crescente, tarati sul livello di sviluppo funzionale del soggetto in carico.
  • 2:46 - 2:54
    L'originalità del manuale, in questa ottica, sta soprattutto nella proposta di percorsi strutturati di lavoro,
  • 2:54 - 2:58
    che non si limitano alla teoria, ma sono già pronti per l'uso.
  • 2:59 - 3:07
    Le scatole IN_box legate al manuale permettono quindi di giocare e di costruire un percorso insieme all'alunno,
  • 3:07 - 3:18
    attraverso l'osservazione, l'attenzione, il riconoscimento, la classificazione, la memorizzazione e la generalizzazione.
  • 3:18 - 3:25
    Usando semplici oggetti geometrici che richiamano forme riscontrabili nella realtà di tutti i giorni,
  • 3:25 - 3:36
    gli insegnanti, come in un gioco, concorrono a dare agli alunni stabilità e flessibilità, a strutturare lo spazio e il tempo,
  • 3:36 - 3:44
    ad avere un posto tra gli altri nella classe e fuori dalla classe: per la strada, tra la gente, a casa.
  • 3:44 - 3:52
    Oggi, molti bambini autistici vanno in classe con gli altri bambini, perché sono disponibili metodi didattici
  • 3:52 - 3:58
    in grado di migliorare le loro abilità sociali e le loro prestazioni linguistiche e scolastiche.
  • 3:58 - 4:06
    Anche se più del 60% degli adulti autistici continua ad aver bisogno di cure per tutta la vita,
  • 4:06 - 4:13
    alcuni programmi hanno iniziato a dimostrare che, con supporti appropriati e soprattutto precoci,
  • 4:13 - 4:21
    molte persone autistiche riescono a svolgere lavori significativi e a partecipare alla vita sociale.
  • 4:22 - 4:31
    Lidia Cattelan: L'idea di questo libro, "Autismo. Manuale operativo per docenti i genitori", nasce dall'esperienza
  • 4:31 - 4:37
    che ho avuto all'interno dello "Sportello autismo" come formatrice.
  • 4:37 - 4:50
    Da noi, e anche da me, ovviamente, arrivavano molti docenti e anche molti genitori che erano tristi, soli,
  • 4:50 - 4:59
    si sentivano abbandonati e non sapevano come fare per affrontare il problema di un allievo autistico
  • 4:59 - 5:05
    e i genitori, di un bambino in casa con questi problemi.
  • 5:05 - 5:11
    Allora ho pensato di scrivere alcune pagine, alcune cose che potrebbero essere molto utili,
  • 5:11 - 5:19
    per i docenti soprattutto, perché sono i primi che debbono lavorare con questi bambini in situazione scolastica,
  • 5:19 - 5:25
    in una situazione in cui ci sono tanti altri bambini che hanno tanti altri problemi, ovviamente.
  • 5:25 - 5:32
    Ed è come una prima risposta operativa per poter lavorare serenamente all'interno di una classe -
  • 5:32 - 5:38
    dentro una classe, fuori dalla classe - con l'allievo autistico e con altri allievi.
  • 5:38 - 5:49
    La mia esperienza ha origini molto lontane, nel senso che nel 73, io ho incontrato una persona che ha cambiato la mia vita.
  • 5:49 - 5:59
    Il suo nome è Giuseppe Malfermone (?) ed era direttore didattico del luogo in cui io sono stata chiamata a fare l'insegnante.
  • 5:59 - 6:07
    E lui mi ha chiesto, mi ha detto: "Guarda, c'è una scuola a Vigardolo, in Provincia di Vicenza,
  • 6:07 - 6:18
    che ha vicino un'altra scuola, una scuola per bambini con handicap: bambini afasici, bambini con difficoltà di apprendimento."
  • 6:18 - 6:30
    Erano i primi anni '70, 73, e diceva: "Guarda, sarebbe molto bello poter inserire questi bambini all'interno di una classe con bambini normali."
  • 6:30 - 6:36
    Dice: "Tu sei giovane, sei venuta qua, mi farebbe piacere che tu provassi a fare quest'esperienza."
  • 6:36 - 6:40
    L'esperienza è partita nel 73 e si è conclusa nell'80.
  • 6:40 - 6:48
    Abbiamo portato bambine - perché erano bambine - afasiche, all'interno di una classe di bambini normali,
  • 6:48 - 6:57
    e prima li abbiamo inseriti, poi integrati, e quindi li abbiamo portati nel posto di lavoro.
  • 6:57 - 7:09
    Sono bambine che hanno trovato posti, ovviamente, protetti, in cui poter lavorare per il resto della loro vita.
  • 7:09 - 7:17
    I nostri bambini li hanno accolti e sono diventati una classe non di 25 bambini + 5 che avevano problemi,
  • 7:17 - 7:23
    ma di 30 bambini, ognuno con la propria personalità e il proprio ruolo all'interno della classe.
  • 7:24 - 7:29
    E abbiamo fatto la scuola elementare, abbiamo fatto le scuole medie e gli esami di 3a media tutti insieme.
  • 7:29 - 7:31
    Sono stati tutti promossi.
  • 7:31 - 7:37
    Nell'80, faccio il concorso direttivo, lo vinco e entro di ruolo a Mason Vincentino.
  • 7:37 - 7:44
    Dall'81 in poi, la mia vita è sempre stata dedicata a quelli che hanno meno, a quelli che soffrono,
  • 7:44 - 7:51
    alle persone che non si possono esprimere e che hanno invece grandi possibilità e ce le dimostrano tutti i giorni.
  • 7:51 - 7:56
    Abbiamo lavorato, abbiamo lavorato con docenti molto brave, molto preparate, che hanno deciso
  • 7:56 - 8:06
    di dedicare la loro vita a persone che avevano di meno e che avevano grosse turbe, grosse difficoltà, sia di apprendimento, sia di comportamento.
  • 8:06 - 8:16
    Lentamente, la scuola, dopo il '77, l'anno della 517, ha fatto passi da gigante.
  • 8:16 - 8:22
    Tanto è vero che non si parla più di inserimento e integrazione, ma si parla di inclusione.
  • 8:22 - 8:32
    E l'inclusione è un concetto molto ampio, anche molto difficile da realizzare, perché includere significa rispettare ciascuno,
  • 8:32 - 8:41
    con la propria personalità, con i propri strumenti, con la propria possibilità di parlare, di esprimersi,
  • 8:41 - 8:48
    di stare nel mondo e di capire perché si è venuti a questo mondo, perché si stanno percorrendo le strade di questa terra
  • 8:48 - 8:52
    sapendo da dove si viene e dove si vuole andare.
  • 8:52 - 8:59
    Io ho sempre creduto che sia possibile l'inclusione, perché ognuno di noi, se guardiamo,
  • 8:59 - 9:02
    è una persona handicappata, ognuno di noi è svantaggiato.
  • 9:02 - 9:08
    L'importante è che lo svantaggio diventi una possibilità di recupero e di crescita.
  • 9:08 - 9:19
    Il libro, quindi, arriva, dopo molti anni, sulla base delle domande fatte dalle docenti ma anche della mia esperienza, perché mi è sembrato giusto.
  • 9:19 - 9:27
    Ho studiato all'università e tutti hanno contribuito al fatto che io avessi potuto quindi laurearmi,
  • 9:27 - 9:33
    hanno contribuito al fatto che io abbia potuto poi affermarmi nella vita, diventare dirigente scolastico:
  • 9:33 - 9:40
    era giusto dare alle persone, ridare alla socialità, al sociale le cose che erano state date a me.
  • 9:40 - 9:47
    Per cui, io ho cercato di mettere in questo libro non solo la parte tecnica, ma anche la parte umana
  • 9:47 - 9:54
    che dice perché noi facciamo queste cose, come le facciamo, quando le facciamo all'interno della classe.
  • 9:54 - 10:01
    Qui si parla di autismo, ma la mia vita è stata spesa tutta per l'handicap, per lo svantaggio,
  • 10:01 - 10:05
    per le persone che non avevano la possibilità di parlare.
  • 10:05 - 10:12
    Sarebbe bene che la scuola e i docenti dessero una voce a quelle che non ce l'hanno.
  • 10:12 - 10:19
    [Come è nato il libro - Conversazione con Lidia Cattelan e Cristina Ceola, direttrice editoriale di Inustrialzone]
  • 10:19 - 10:31
    Lidia Cattelan: L'idea di questo libro, proprio riguardante il libro "Autismo. Manuale operativo per docenti e genitori", è nata all'interno della scuola.
  • 10:31 - 10:37
    Ti ricordi, Cristina, quando tu sei venuta da me, ero direttore didattico e tu eri un insegnante di sostegno.
  • 10:37 - 10:42
    Abbiamo fatto un corso, un corso di formazione molto impegnativo, molto corposo,
  • 10:42 - 10:47
    che ha dato molto ai docenti e anche prodotto del materiale.
  • 10:47 - 10:52
    Alla fine del corso, con il materiale davanti nei tavoli, mi hai detto:
  • 10:52 - 10:59
    "Ma perché, Lidia, non provi a raccogliere questa cosa, che la pubblichiamo? Io sono un editore."
  • 10:59 - 11:08
    "Ma davvero?" ti ho chiesto, "Sei un editore?". "Sì," mi hai detto, "e mi farebbe piacere pubblicare queste cose che noi stiamo facendo a scuola,
  • 11:08 - 11:18
    che sono defilate, non sono in prima pagina, non sono conosciute da tutti, però lavorano all'interno del territorio, un territorio molto ricco,
  • 11:18 - 11:24
    perché dovete pensare che noi abbiamo lavorato insieme con il Dottore Piergiorgio Miottello
  • 11:24 - 11:39
    che è neuropsichiatra infantile di Bassano, e lui ci ha sempre dato una mano, un parere sulle cose che noi facevamo, e lo abbiamo anche chiamato molte volte nei nostri corsi di aggiornamento.
  • 11:39 - 11:47
    Per cui ho caricato da queste cose, ho messo via i nostri prodotti, e abbiamo incominciato a pensare
  • 11:47 - 11:57
    a come scrivere questo libro, a dividerlo ed è nato quello che poi voi, adesso, troverete in libreria ed è stato pubblicato proprio da Cristina Ceola
  • 11:57 - 12:10
    Ceola: Questa casa editrice mi ha chiamata nel 2006 per dirigere la collana Edro, libri per tutti, soprattutto per bambini e ragazzi con difficoltà di lettura.
  • 12:10 - 12:19
    Quando Lidia li ha visti, è stata subito entusiasta del prodotto, anche perché a scuola mancava un libro di narrativa per questi ragazzi.
  • 12:19 - 12:28
    Quindi, da questa esperienza poi è nato il desiderio di creare un altro documento importante,
  • 12:28 - 12:37
    dove la ricerca degli insegnanti fosse alla base, proprio il contenuto di questo libro, perché non si disperda la memoria,
  • 12:37 - 12:44
    e perché sia valorizzato il lavoro che quotidianamente tutti gli insegnanti fanno.
  • 12:44 - 12:54
    Il libro parte dall'esperienza diretta di Lidia Cattelan ed è molto ben scritto, alla portata di tutti, soprattutto,
  • 12:54 - 13:08
    dove dà suggerimenti importanti, sia per insegnanti con esperienza, sia per quegli insegnanti che affrontano la disabilità o l'autismo per la prima volta.
  • 13:08 - 13:22
    Quindi è consigliata la lettura del manuale e l'utilizzo delle scatole IN_BOX, scatole che noi chiamiamo libri operativi, che permettono di lavorare subito con i ragazzi.
  • 13:22 - 13:37
    Sono delle scatole che poi, vi mostreremo come possono essere utilizzate e che permettono di aiutare l'insegnante ad avere subito del materiale pronto e di facile utilizzo,
  • 13:37 - 13:44
    e di creare un percorso personalizzato ed individualizzato per il ragazzo.
  • 13:44 - 13:46
    Dica se vuole aggiungere qualcosa.
  • 13:46 - 13:53
    Cattelan: Sì. Nella realizzazione del lavoro, abbiamo tenute presenti tutte le esperienze che noi abbiamo avute.
  • 13:53 - 14:03
    E poi, un nostro amico ci ha aiutate - si chiama Elio Marioni (?) - e ci ha dato un finanziamento per poterlo proprio produrre.
  • 14:03 - 14:13
    E dal profondo del cuore, proprio, lo ringrazio, perché ci ha dato la possibilità di mettere insieme uno strumento molto utile
  • 14:13 - 14:23
    e che riuscirà a dare, soprattutto ai docenti più giovani, che hanno anche più difficoltà, che vengono per la prima volta,
  • 14:23 - 14:33
    come diceva giustamente Cristina, a contatto con questi bambini, la possibilità di lavorare proprio concretamente.
  • 14:33 - 14:41
    Giovanna Marchioro: Quando il terapeuta si trova davanti al bambino che soffre di autismo primario, interpreta man mano che il materiale si presenta con chiarezza,
  • 14:41 - 14:47
    quali eventi traumatici, interni od esterni, hanno interferito con la sua evoluzione.
  • 14:47 - 14:54
    Se no che (?) il luogo fusionale non si escluda da sé, ed egli emerga separato e come una identità.
  • 14:54 - 15:06
    La cura del bambino autistico tende, primo a stabilire o ristabilire una maggiore integrità dell'immagine corporea, che dovrebbe trasmettere un maggior senso di identità.
  • 15:06 - 15:13
    Secondo, a sentire il contemporaneo sviluppo di rapporti con l'oggetto. Ed è questa fase che ci interessa di più: poi la riprenderemo.
  • 15:14 - 15:21
    Terzo, alla reintegrazione delle funzioni di maturazione e sviluppo ad egli mancanti o attuali (?).
  • 15:21 - 15:29
    Come dicevo, a me interessa il punto due, cioè rinforzo con l'utilizzo della scatola operativa durante l'orario scolastico.
  • 15:29 - 15:40
    Può favorire, se impostato in modo corretto, il rituale simbolico dove il bambino si sente parzialmente un tutt'uno con la scatola,
  • 15:40 - 15:48
    ma allo stesso tempo, nel momento dell'azione, dove vede che il suo braccio ottiene il risultato, cioè la pallina passa,
  • 15:48 - 15:56
    acquisisce mediante la sperimentazione per tentativi ed errori, la sua differenziazione e individuazione.
  • 15:56 - 16:02
    Come se dicesse: "Io riesco a fare sì che la pallina entri nel buco."
  • 16:02 - 16:07
    Quindi la presenza dell'operatore gli fa da ponte per la riuscita del gioco.
  • 16:07 - 16:18
    È fondamentale esserci nel momento del bisogno, ma non esistere quando il bisogno è soddisfatto, come accadeva del resto nei primi mesi di vita.
  • 16:18 - 16:27
    Quindi il terapeuta o chi fa per esso, quindi l'operatore, fa s`, cosa? Diventando pelle, bianchezza, sofficità(?)
  • 16:27 - 16:38
    e lasciando allungare e accorciare il cordone umbelicale secondo le necessità del bambino, in quanto questi bambini non hanno ben tollerato lo schiudersi dell'uovo
  • 16:38 - 16:49
    e la conseguente differenziazione dalla madre, ma la Madre con la M maiuscola, cioè la madre onnipotente e appagante.
  • 16:49 - 16:58
    Ora farò un breve riassunto di cosa succede nei primi mesi di vita, fino al 3o anno di vita, per rendere meglio l'idea.
  • 16:58 - 17:04
    Allora nel periodo che va dai 5, + o - 6 mesi di vita, i bambini dovrebbero sganciarsi dal corpo materno,
  • 17:04 - 17:15
    esercitando un'ispezione doganale. Cioè cosa vuol dire? Un controllo visivo e ripetuto alla madre, diventando così consapevole della non madre.
  • 17:16 - 17:29
    E come se dicesse: "Io sono qui, la mia mamma è là." E non c'è pericolo dell'angoscia dell'assenza, cosa che accade invece quando la madre scompare dal campo visivo.
  • 17:29 - 17:36
    Segue poi il periodo di sperimentazione che va dall'inizio della deambulazione al controllo sicuro della posizione eretta.
  • 17:36 - 17:46
    Cosa succede? Che a partire, + o - dai 10 mesi, compaiono deambulazione, linguaggio, pensiero, esplorazione degli oggetti esterni:
  • 17:46 - 17:58
    comincia così la sua avventura nel mondo e l'investimento libidico sulle funzioni autonome e sugli oggetti creano uno stato, nel bambino, di esaltazione.
  • 17:58 - 18:07
    E in questo modo, cosa accade? Che questo allontana da sé la minaccia del rapporto fusionale con la madre.
  • 18:07 - 18:25
    In questa sperimentazione, che è cruciale, vediamo che è molto importante quanto l'oggetto materno buono venga internalizzato, portandolo dentro di sé in questo modo e assimilandolo dentro l'io.
  • 18:25 - 18:31
    È come se il bambino sentisse comunque la madre che lo nutre.
  • 18:31 - 18:43
    In questa sperimentazione, quello che è cruciale è il quanto di oggetto materno è stato internalizzato, cioè di oggetto buono, portato dentro di sé, assimilato all'io, che lo nutre da dentro.
  • 18:43 - 18:51
    Il bambino deve mantenere un lungo cordone invisibile, sottile, che gli consente un campo visivo di attività esplorativa.
  • 18:51 - 19:01
    Nel periodo successivo - e arriviamo così ai 18 mesi - il bambino è sempre più consapevole della sua separazione fisica dalla figura materna.
  • 19:01 - 19:14
    Egli è preso tra un bisogno sempre più crescente di autonomia, quindi di sperimentare, e dalla difficile perdita con l'oggetto simbiotico, perduto.
  • 19:14 - 19:24
    La grande Madre, fonte di gratifiche, che faceva sentire onnipotente il bambino, in qualche modo lo fa rinunciare alla propria grandezza.
  • 19:24 - 19:28
    CIoè lui deve rinunciare alla grandezza della madre onnipotente.
  • 19:28 - 19:38
    Allora sono due i compiti, in questa fase, importanti: la conquista della sua individualità permanente, cioè il sentirsi un io autonomo,
  • 19:38 - 19:46
    e la relativa costanza dell'oggetto. cioè la madre deve comunque esserci nel campo e aiutarlo così nelle varie fasi secondarie.
  • 19:46 - 19:58
    Arriviamo così ai 3 anni. Le sue tappe sono attuabili, a condizione però della graduale sabbida (?) internalizzazione dell'immagine materna, investita positivamente.
  • 19:58 - 20:12
    Le interferenze in questo lungo e delicato processo evolutivo che va dall'autismo fisiologico alla matrice simbolica, sino all'individuazione, son dovute a fattori innati oppure ambientali.
  • 20:12 - 20:25
    Portano a gravi patologie, tra cui anche l'autismo. Quindi speriamo che in futuro, questo tipo di sperimentazione possa veramente aiutare molto questi bambini.
  • 20:25 - 20:29
    Ringrazio tutti. Spero di essere stata esaustiva. Buona sera.
  • 20:31 - 20:37
    [IN_BOX attività pratiche con solidi neutri]
  • 20:38 - 20:43
    Voce off: Ciao Stefano, oggi ti farò fare un esercizio.
  • 20:43 - 20:47
    Prendiamo una scatola, e la mettiamo qui in centro.
  • 20:48 - 20:51
    Prendiamo un coperchio.
  • 20:52 - 20:55
    Ha un foro circolare.
  • 20:57 - 21:05
    Questa è una sfera: l'oggetto che tu devi prendere e mettere dentro a questo foro.
  • 21:21 - 21:27
    Bravissimo, Stefano. Ora aumentiamo leggermente la difficoltà.
  • 21:27 - 21:30
    Prendiamo sempre una scatola e la mettiamo al centro;
  • 21:31 - 21:37
    il coperchio, sempre con il foro tondo.
  • 21:37 - 21:44
    Ora ti posiziono qui davanti 5 sfere.
  • 21:44 - 21:52
    Queste sfere, come prima, le dovrai sistemare dentro alla scatola.
  • 21:57 - 21:59
    Bene.
  • 22:54 - 22:59
    Bravissimo, Stefano: hai eseguito correttamente l'esercizio.
  • 23:01 - 23:05
    Bene, Stefano. Ora passiamo al livello successivo.
  • 23:05 - 23:16
    Posiziono una scatola, sempre con il coperchio con la foratura tonda.
  • 23:17 - 23:28
    Posiziono una 2a scatola, con il coperchio con la foratura quadrata.
  • 23:29 - 23:38
    Ora avrai davanti 2 oggetti: una sfera e un cubo.
  • 23:38 - 23:41
    Prova ad eseguire l'esercizio.
  • 24:09 - 24:14
    Bravo, Stefano, hai eseguito molto bene questo esercizio.
  • 24:14 - 24:17
    Ora, aumentiamo la difficoltà.
  • 24:18 - 24:27
    Posiziono la prima scatola, con il coperchio con la foratura tonda.
  • 24:30 - 24:40
    Poi posiziono la 2a scatola con la foratura quadrata.
  • 24:41 - 24:54
    Adesso ti metto 5 sfere e 5 cubi.
  • 24:58 - 25:02
    Prova ad inserirli nelle scatole giuste.
  • 26:53 - 26:57
    Bene, Stefano. Ora passiamo all'ultima fase.
  • 26:58 - 27:03
    Ti sei esercitato molto e adesso passiamo all'ultimo livello.
  • 27:06 - 27:12
    Mettiamo 3 scatole.
  • 27:18 - 27:24
    Queste 3 scatole avranno 3 fori diversi.
  • 27:25 - 27:30
    La prima, che conosci bene, ha il cerchio.
  • 27:31 - 27:36
    La seconda, un quadrato.
  • 27:37 - 27:44
    La terza, un foro nuovo: il triangolo.
  • 27:45 - 27:54
    Prova ad inserire questi 3 oggetti nelle scatole giuste.
  • 28:29 - 28:32
    Bravo, Stefano.
  • 28:35 - 28:42
    Stefano, ora, ti metterò molti solidi:
  • 28:43 - 28:57
    5 cubi, 5 sfere e 5 piramidi.
  • 29:06 - 29:11
    Prova a collocarle correttamente.
  • 30:38 - 30:42
    [Lidia Cattelan Autismo Manuale operativo per docenti e genitori]
  • 30:42 - 30:47
    [Riprese e montaggio video a cura di Roberto Ellero www.webmultimediale.org]
  • 30:47 - 30:49
    [sottotitoli italiani: Claude Almansi www.webmultimediale.org]
Title:
Autismo. Manuale operativo per docenti e genitori, di Lidia Cattelan
Description:

La casa editrice Industrialzone di Schio presenta al Salone Internazionale del Libro di Torino 2011 uno strumento di lavoro per insegnanti e genitori mirato alla creazione di un percorso autonomo a beneficio di bambini, ragazzi e adulti affetti da autismo: "Autismo. Manuale operativo per docenti e genitori".
Interventi dell'autrice Lidia Cattelan, della direttrice editoriale di Industrialzone Cristina Ceola, della psicologa psicoterapeuta Giovanna Marchioro. Esercitazioni pratiche con solidi neutri IN_BOX, che fanno riferimento all'esperienza TEACCH, al lavoro del neuropsichiatra dell'età evolutiva dott. Piergiorgio Miottello e dello psicologo e psicoterapeuta dott.Enrico Micheli.

Riprese video e montaggio a cura di Roberto Ellero http://www.robertoellero.it
Webmultimediale.org

more » « less
Video Language:
Italian
Duration:
30:49

Italian subtitles

Incomplete

Revisions