[Pinocchio nella rete 124] [musica trionfale] [Marinari Gianfranco] [... ci parla di...] [il nome di Pinocchio] Gianfranco Marinari: Bene, parliamo ora del nome di Pinocchio. ["La vie en rose" di Edith Piaf in sottofondo a tutto il video] Tutti sappiamo come nacque: fu Geppetto che, nel fabbricare il burattino, disse a un certo punto: "Che nome gli metterò? Gli metterò Pinocchio, gli porterà fortuna, ho conosciuto un'intera famiglia di Pinocchi, ecc. ecc." Questo lo ricordiamo abbastanza bene. E allora, andando a rubacchiare tra i libri scritti dal buon Tempesti, abbiamo una scheda dedicata proprio al nome di Pinocchio. Il nome di Pinocchio, sicuramente, deriva dalla voce del seme del pino chiuso in un guscio, o nocciolo, che ed era detto, appunto, pinocchio. Pinocchio finché ha in sé il pinocchio, appunto, il seme. E, diciamo, nella cultura parlata toscana, il Tempesti riporta anche informazioni avute, che a Pistoia dicono pinoccolo, a Siena dicono pinottolo, a Firenze pinolo, in Arezzo pignolo, e a Lucca pinello. È sempre Pinocchio. Il Tommaseo, dice sempre il buon Tempesti, ci informa che pinolo equivale alla stessa cosa che Pinocchio. In altri dialetti viene detto pignolo, pignuolo - e però in Toscana, riescono meglio i diminutivi da Pinocchio, insomma... Un'altra voce che ci viene dal Fanfani ci illumina sul termine pinocchina. La pinocchina, a Firenze è una pollastrina piccola, ma grassa. E naturalmente, per traslato popolare, vuol dire anche una donna piccolina, grassotella, però ben proporzionata e carina, piacevole. Oggi si dice ancora pinato, pinata, detto di persone un po' sode, no? Nel "Novo vocabolario della lingua italiana secondo l'uso di Firenze" del Giorgini - Broglio al quale, ricordiamolo, che collaborò anche Carlo Collodi, si legge: "Pinocchio e più comunemente pinolo: il seme, la mandorla del pino, che si leva dalle pine. Esempio: schiacciare i pinocchi." La voce Pinocchio nel "Novo dizionario universale della lingua italiana" del Petrocchi non registra rivalità tra pinocchio e pinolo. Quindi la voce Pinocchio del Petrocchi viene ad assumere qualche cosa anche di abbastanza horror, che è poi congenito con Pinocchio, con il libro di Pinocchio, che è "andar da Pinocchio", che significa morire. E il Tempesti ha cercato una spiegazione. L'unica spiegazione che ha trovato è questa: Pinocchio: legno di pino o bara, tipo canna da pesca. E questa è la spiegazione più complicata ma, dice il Tempesti, non ne ha trovato una di più semplice. Bene. Quindi possiamo concludere dicendo che in fondo, pinocchio non era molto noto come termine fino a quando non viene fabbricato il burattino, scritto il libro. Da quel momento, Pinocchio la fa da padrone e sbaracca tutti gli altri termini. Questo è il libro, appunto, del Tempesti, "Chi era il Collodi, com'è fatto Pinocchio". Feltrinelli editore. [Regia di... Riccardo Rivarola] [Gianfranco Marinari fa ciao con la mano]